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venerdì 7 settembre 2012

Nulla è più emozionante del primo giorno di scuola.......



“Nulla è più emozionante del primo giorno di scuola. Me lo ricordo: …...Tutti i bambini
entrarono di corsa urlando, anche perché cercavano di sfuggire agli spacciatori. Le aule
erano splendide: pavimenti di cotto, prosciutto cotto, quello delle merende degli anni
passati, azzeccato per terra. Per rendere trasparenti le finestre erano stati rotti i vetri. I
nemici nascosti dell'igiene, grossi come tacchini, aspettavano i bambini in smoking: il
primo giorno di scuola era anche per loro una grande occasione.”
Pancreas: trapianto del libro Cuore. (G.Covatta)
Nulla è più emozionante del primo giorno di scuola.... principalmente per i genitori.
Mercoledì ore 20,30 riunione con le insegnanti per le informare i genitori sulle novità dell'anno scolastico che tra poco inizierà.
Per noi genitori di due bambine è il terzo anno ormai, ci conosciamo tutti i genitori che fanno capolino ogni giorno al cancello in attesa dell'uscita, conosciamo le maestre gentilissime e sorridenti a cui affidiamo i nostri figli e la scuola, qui ti rendi subito conto che nulla è cambiato, la scuola ha le stesse crepe dell'anno scorso, le pareti hanno strati di colore, uno per ogni anno di scuola dal giorno della costruzione il giardino coperto dell'erbaccia scoprirà le solite buche quando verrà ripulito.
Ma sentiamo le novità, annunciate dalla maestra “ abbiamo un nuovo dirigente scolastico e abbiamo accorpato altre tre scuole, quindi abbiate pazienza se ancora per le prime settimane ci sarà un orario provvisorio e le attività non saranno a pieno ritmo.
Come ben sapete le vicissitudini del comune, in dissesto finanziario, ancora non ci permettono di stabilire la data esatta di inizio della refezione scolastica, la quale retta è anche aumentata per tutti ricchi e poveri.
Anche quest'anno ci sarà il corso di nuoto, con un piccolo aumento per i trasporto a cura dell'azienda municipale.
Per sopperire alla mancanza di personale abbiamo calcolato una spesa di circa 20 euro a famiglia passibile di aumento, per pagare una collaboratrice scolastica che possa aiutare quell'unica esistente, già oberata da compiti e incarichi.
Pare ci sia un agitazione dei cartolai che non avendo ricevuto, dal comune, i soldi per i libri non vogliono consegnarli.
Come l'anno scorso vi chiediamo gentilmente di portare, tovaglioli, carta igienica, sapone, salviette, carta scottex, asciugamani spazzolini e dentifricio.
Per finire quaderni a righe e a quadretti, astucci, diari, un sacco per l'attività sportiva, che costa solo 10€  per la tessera di affiliazione.
Durante l'anno abbiamo pensato un paio di attività extra scolastiche, visite a parchi e musei chiaramente da quantificare in base ai partecipanti, e completamente a carico vostro.
Fine delle comunicazioni per l'anno scolastico che tra qualche giorno comincia.”
Siamo tornati a casa a testa bassa senza dire una parola.
Durante la notte poi:
"......vivo a Stoccolma, in un quartiere popolare...Non vi nascondo una certa emozione arriva il primo giorno di scuola,per le mie bambine, un bel po’ di ansia organizzativa , e una buona dose di stupore viste le novità da digerire che non riguardano solo l’inizio della scuola, ma anche il fatto di viverlo in un paese diverso dall’Italia.
Le mie bambine hanno iniziato a 7 anni, quindi un anno più tardi rispetto all’Italia. L’anno precedente le bambine sono state invitate senza obbligo di frequenza ad un anno propedeutico in cui si lavora principalmente sulla formazione della classe, come gruppo unito, gettando le basi per l’anno seguente.
La frequentazione della scuola dell’obbligo non implica nessuna spesa aggiuntiva, tutto il materiale è fornito gratuitamente dalla scuola, la frequenza alla scuola è gratuita, non si paga nulla per il pranzo né per la merenda del pomeriggio. Siamo tenuti a fornire un frutto. Basta. Niente astucci, matite, penne, quaderni, libri, nulla di nulla. Guardando lo schema che è definitivo sin dal primo giorno, avranno una maestra principale di
riferimento per lo svedese, la matematica, e il disegno, una maestra per l’inglese e intelligenza emotiva, una per la musica, e una per la ginnastica, per un totale di 4 insegnanti. In più beneficeranno dell’insegnante di madre lingua una volta a settimana, e di una insegnate di sostegno per bambini di madre lingua diversa dallo svedese per delle lezioni aggiuntive rispetto all’orario scolastico di base. Alcune lezioni delle materie
fondamentali, svedese e matematica, vengono fatte a metà classe per volta. In pratica, mentre metà classe lavora con l’insegnante, l’altra metà gioca in un’altra aula. In questo modo l’insegnante può lavorare con gruppi più piccoli composti da una dozzina di bambini, e monitorare meglio il coinvolgimento di ogni singolo bambino. Un giorno a settimana si tiene il consiglio di classe, della durata di 40 minuti. A detta delle insegnanti questo è un momento importantissimo durante il quale i bambini imparano a dire la loro sulla loro
scuola, imparano ad ascoltare quello che dicono gli altri, ad esprimere i loro bisogni e idee di fronte a tutta la classe, e a discutere per trovare un accordo soddisfacente per tutti. Si tratta quindi dilezioni pratiche di democrazia e in Svezia iniziano a 7 anni. Ogni bambino segue il suo livello di apprendimento scolastico, e si identificano degli obiettivi personali, offrendo sfide specifiche al livello del bambino. Quindi ad esempio se la classe sta esercitandosi nella lettura, ad un bambino che ha difficoltà verranno dati compiti diversi rispetto al bambino che è già in grado di leggere in modo fluente. Se un bambino è al livello 4, il suo obbiettivo è quello di raggiungere il livello 5. Se una bambina è al livello 9, dovrà raggiungere il 10. Il tempo dedicato al pranzo è di appena 20 minuti. Tempo durante il quale i bambini devono servirsi il cibo da soli (sotto la supervisione
dell’insegnante), andare a sedersi a tavola, mangiare senza parlare o giocare, sparecchiare, pulire il tavolo e rimettersi in fila per uscire a giocare in giardino. A me l’idea di questo pranzo veloce e in silenzio, mette una certa tristezza, ma compenseremo al meglio a casa, trasformando il pasto serale in un momento conviviale piacevole...."

“Per modello svedese, o più in generale modello scandinavo, si intende il peculiare sistema socio-economico affermatosi progressivamente in Svezia e negli altri paesi scandinavi (Danimarca,Norvegia, Finlandia). Questo sistema intende proteggere i propri cittadini "dalla culla alla tomba", cioè durante l'intero arco di vita, attraverso un "Welfare state" equo ed efficiente che garantisca un livello elevato di qualità della vita ed un livello elevato di protezione sociale.
Al tal fine, lo stato del benessere o Welfare state garantisce:
•l'assistenza sanitaria;
•il sistema previdenziale;
•i sussidi di disoccupazione;
•diritto all'istruzione.
L'assistenza sanitaria ha il compito di garantire la salute a tutti i cittadini, indipendentemente dal reddito di ciascuno di essi; si parla perciò di sistema di tipo universale. Il sistema previdenziale assicura ai cittadini delle pensioni dignitose; i sussidi di disoccupazione vengono erogati in caso di perdita del posto di lavoro; attraverso il diritto all'istruzione infine si intende far sì che i cittadini possano raggiungere un alto livello di istruzione indipendentemente dalla classe sociale di origine.
In ciascuno di questi casi lo Stato non si limita a regolamentare il servizio lasciando che siano aziende private ad erogarlo, in quanto è lo Stato stesso che produce il servizio. Lo Stato interviene direttamente perché ritiene che il mercato non sia abbastanza equo nel fornire questi servizi.
 Lo Stato finanzia questo sistema attraverso un'imposizione fiscale progressiva, dove cioè i redditi più elevati pagano una percentuale di imposte più che proporzionale rispetto ai redditi più bassi, anche al fine di ridistribuire il reddito. I diritti dei quali si è parlato sono conosciuti anche come diritti sociali; si tratta di una categoria di diritti che si è affermata in diversi Stati dell'Europa occidentale a partire dal secondo dopoguerra. Si tratta di una categoria cronologicamente posteriore ai diritti civili, risalenti al Seicento e al Settecento, e ai diritti politici, risalenti all'Ottocento.
Fonte: it.wikipedia.org/wiki/Modello_svedese

martedì 4 settembre 2012

Litta Parodi.....non è un posto per giovani....



«Come fai a dire, Dersu, che queste sono le orme di un vecchio?»
«Capitano: uomo giovane corre incontro alla vita, suo piede preme con la punta, per avere slancio.
Uomo vecchio vede avvicinarsi la fine e rallenta, suo piede frena e preme con il tallone.»
Dal film Dersu Uzala, di Akira Kurosawa, 1975.

Nella frazione di Litta Parodi che dista da Alessandria 10,88 km, le orme sono tutte con il tallone ben marcato.
Tutti si ricordano della frazione per la famosa sagra dei “Rabaton”, proprio ieri si e conclusa la sua XXXII° edizione, con la presenza a pranzo del Presidente della Provincia e del Sindaco, un'edizione che si ricorderà per l'assenza di iniziative collaterali,tranne per la maratona di 5,3 km conclusa in 15 minuti, mentre solo poco tempo fa la stampa locale pubblicava questo articolo:LITTA PARODI- Nuova inaugurazione, a vent’anni dalla prima, per il Circolo ricreativo-sportivo di Litta Parodi. Domenica pomeriggio il sindaco Piercarlo Fabbio e il presidente Pier Carlo Bocchio hanno idealmente tagliato il nastro della struttura di via Graziani 2, composta dal salone al primo piano con bar e dall’ampio spazio all’aperto, dove si svolge ogni anno la tradizione sagra dei ‘rabaton’. Aperto nel lontano 1991 nell’ex Casa del popolo (acquistata dal Comune negli anni Sessanta) per offrire al paese un luogo dove ritrovarsi e trascorrere insieme il tempo libero, il Circolo, gestito da tutti volontari, è stato completamente rinnovato e messo a norma, pronto in una veste più moderna per ospitare appuntamenti culturali (dalle mostre fotografiche a quelli musicali) e naturalmente sportivi. Uno spazio per bimbi, per i quali è a disposizione anche il vicino campetto giochi, i giovani e i meno giovani, nel cuore del sobborgo a pochi chilometri da Alessandria.”
Vivo a Litta Parodi da anni ormai, ma non ho mai visto nessun appuntamento culturale, non so quanto fu speso per la veste più moderna che nessuno ha mai visto, il campetto giochi è in uno stato di abbandono e non viene fatta manutenzione da anni, non ha illuminazione e i giochi sono vecchi e fatiscenti, il campo sportivo è inaccessibile per via di una gestione esclusiva da parte di una società di calcio, i giovani non hanno nessun punto d'incontro in quanto il circolo è a solo esclusivo uso degli anziani e dei famosi volontari che poi sono una confraternita, la stessa che gestisce l'unico evento dell'anno la sagra dei famosi “Rabaton”.
Ora mi chiedo in questa fase di dissesto per il Comune, dato che è una struttura pubblica.
Quanto costa questa struttura al comune?
Tutti i soldi incassati, rigorosamente in nero, durante la sagra che fine fanno?
Chi controlla la gestione di questi volontari, e sulla quale base questa struttura pubblica è affidata sempre alle stesse persone?
Volevo anche segnalare: nell'unica piazza del paese un cartello vieta il gioco della palla, ma non vieta la sosta delle auto e delle moto.
La chiesa, assente nella vita della comunità tiene sotto chiave un oratorio di circa 100 mq dove anche qui non vi è nessuna iniziativa da anni a memoria di giovane abitante.
Questo non è una zona residenziale ma un futuro quartiere dormitorio.
Questo non è un posto per giovani, non ci sono orme con la punta........



domenica 20 novembre 2011

Dall'oliva all'olio


La coltivazione dell’olivo e la produzione di olio creava benessere sociale economico e politico. Le zone costiere del bacino del Mediterraneo subirono un grosso sviluppo economico e commerciale grazie alla possibilità di coltivare olivo e vite, e alle grandi richieste che giungevano da Mesopotamia ed Egitto. Grazie al popolo fenicio l’olivo giunse in molti paesi che si affacciavano sul mediterraneo. Durante il periodo

Avevo iniziato così poi un pensiero mi ha suggerito: per pensare in grande e fare opere grandi cambia il tuo punto di vista e vedrai cose che gli altri non vedono.
E allora…. ho pensato di essere un oliva!
Un giorno di fine estate una mano si allunga verso di me e mi accarezza, era piccola, rosa pallido e il suo tocco soffice, leggero e delicato. “NOOOO!!” urlai “ non è il momento” e la mano si ritrasse solo allora vidi il volto di questa bambina che, spaventata non aveva capito che a parlare ero io l’oliva allora ho deciso di raccontargli la mia  storia.
“Da piccola ero un fiore di colore bianco-giallino tutti mi chiamano mignola. Con la primavere e i primi caldi cresco Il colore, durante la crescita, cambia ("invaiatura") dal verde al giallo al viola al nero violaceo,   contemporaneamente al viraggio del colore si svolge la maturazione o "inoliazione" : nella polpa diminuisce il contenuto in acqua, zucchero e acidi e aumenta quello in olio.
Se tu mi raccogli ora, io non maturerò e sai cosa succederà? Farò la muffa e tu mi getterai nel fosso e il lavoro del contadino che si è preso cura di me avrà fatto un lavoro inutile, e quel che è più grave non sarò mai olio”
Non è una favola di altri tempi, ma l’incipit per raccontare e rendere omaggio a un frutto protagonista della storia del mondo.
Nel mondo le piante d’ olivo coltivate sono circa 800 milioni ma di queste il 90% si coltivano nel bacino del Mediterraneo,  molte regioni italiane, tra cui le più importanti sono: Puglia, Calabria, Sicilia, rispettivamente, che coprono il 90% della produzione nazionale, poi con minore estensione, si coltiva in Campania, Toscana, Umbria, Laghi settentrionali (Lago di Garda). L’olio d’oliva italiano è stato protagonista di una crescita qualitativa non indifferente alle richieste e necessità del consumatore.
Assieme all’olio si è diffusa nel mondo civile una educazione alimentare riscoperta dalla scienza moderna e denominata, dieta Mediterranea.
La qualità della vita….è conoscenza.
La prossima volta vi racconto la storia di Vanni, il contadino, che si prende cura di me, del territorio e delle piante , e come diventiamo “L’oro Verde”.